giovedì 25 gennaio 2018

Mare d'inverno

Una calda giornata di inverno, qualche settimana prima di Natale, sullo sfondo la Costiera Sorrentina e il suo mare, alle spalle un weekend a Sorrento dedicato al relax.
Mentre il weekend volgeva alla fine, sulla strada del ritorno si scatena un tumulto nel mio corpo: lo stomaco iniziò prima a mandar segnali stile Batsegnale , per poi passare ad intimidazioni vere e proprie verso il cervello; dopo poco si svegliò il fegato che, preso da una masochistica mania di intossicazione 😱, decide di aiutare lo stomaco nel bombardamento al cervello.... ma da lontano notai il Murphy's Law di Vico Equense, decisi di fermarmi per firmare l'armistizio; mi fecero accomodare in terrazza, dalla quale si poteva avere una bella vista sul mare di Vico Equense. ottimo sfondo per la ratifica del trattato di pace.
Ordinai una Quadrupel di Extraomnes (e poi capirai perchè...). La birra si presenta di un bel "tonaca di frate", con riflessi chiari e schiuma color cappuccino. 
Le sensazioni nasali ha i sentori dolci del miele di castagno, ma anche un buon legnoso e una leggera torbatura e vinosità.
Il sapore della birra è abbastanza forte: domina il vinoso con una prepotente entrata, poi si scivola verso un bel mielato e nocciola, chiudendo con una bella torbatura a fine bevuta. Il retrogusto che lascia in bocca è una gradevole dolcezza alcolica, che dona anche un rassicurante warming.
Stai pensando sicuramente: una birra del genere, di tale gradazione (9.3 ABV), bevuta a stomaco vuoto?


                                            Certo che no!!



Presi questa birra in abbinamento al tagliere di carne del Murphy che prevede 1,2 kg di carne con patatine (avrei dovuto avere il fegato di Iron Man per reggerla). 
La gradazione della birra, il suo sapore vinoso e corposo si è amalgamata bene con le carni grasse di maiale che componevano il tagliere.



La Quadrupel è riuscita nell'intento di mettere d'accordo stomaco, fegato e cervello, che hanno deposto le armi, ratificando un accordo che duri almeno fino alla prossima birra 😵.

Ora, però, è venuto il momento di tornare a casa.

KAMPAI!!!👲





















martedì 31 ottobre 2017

OktoberFest a Puglianello

Non è come essere a Monaco.
E' meglio (nel nostro piccolo).
E' HISTORIA!!

Mentre tutti andavano a Eurhop a Roma, io andavo a Puglianello (BN)!!!
Non è la prima edizione dell'Oktoberfest da Historia e il successo dell'iniziativa si è palesato con il sold out delle prime due date e la richiesta (esaudita) di una terza data.

Avevo sentito parlare di Historia, ma non ci ero ancora mai stato: l'atmosfera era calda, accogliente, il personale ci ha accolto in abiti tipici bavaresi ed è stato molto gentile.

Il menù aveva un'impronta bavarese, rivisitata in chiave nostrana: piatti abbastanza robusti, smorzati qua e la da insalatine di finocchio, ma che facevano da accompagnamento a birre degne di nota (come da buona tradizione del pub).

Le spine erano tutte molto interessanti e spaziavano dalla FestBier della Franconia alla Blackhorn danese, oltre che ad altre spine italiane.



Historia, comunque, è molto fornito anche di tante scelte in bottiglia ed è autore, in collaborazione con birrificio Karma, della De Rinaldi, chiamata cosi' in onore del barone Ottaviano De Rinaldi, che visse parte della sua vita nel castello di Puglianello, in cui ha sede Historia.










Il viaggio birraio è iniziato con un aperitivo, nell'attesa di un commensale ritardatario (quale miglior modo per ingannare l'attesa 😉)...

A sinistra c'è la Lemon Ale del Birrificio Karma di Alvignano (CE), con la sua schiuma abbondante e cremosa e il colore giallo carico, una blanche a cui hanno aggiunto segale, miele e zucchero di canna; a destra la 8-12 del Birrificio Altotevere, una Pils fresca, alta bevibilità, adatta ad un aperitivo leggero e dissetante, grazie anche alle sue note speziate.



Finalmente arriva l'amico ritardatario e ci sediamo a tavola, in questa atmosfera festosa, dove i camerieri in sala vestivano i tipici abiti bavaresi e ogni tanto spuntava un suonatore di fisarmonica che dispensava anche strumenti musicali di musica popolare, alimentando il clima gioioso di festa.

La prima birra ordinata è stata la Orange Velvet del birrificio Lervig. Il birrificio norvegese ha prodotto una birra dal colore giallo paglierino abbastanza torbido, con una schiuma bianca, ma poco persistente. Al naso salgono profumi di agrume e frutta tropicale (in particolare si sente il mango aggiunto in fase di produzione), oltre ad aromi balsamici, presenta anche  sentori di lattosio; anche al palato tornano le note luppolate e balsamiche molto decise, ma la birra sfila via veloce e pulisce la bocca senza lasciare traccia, anche dopo la bevuta. Ha una struttura più corposa e morbida rispetto alle normali IPA, probabilmente per l'utilizzo del lattosio in fase di produzione.








Intanto il pranzo va avanti e tra un galletto e una polenta con tracchia, rubo un bicchiere di Lemon Ale (quella dell'antipasto) ad un amico che alza bandiera bianca, visto che doveva guidare (poverino).


Ordino un'altra birra e mi portano una Blackhorn del birrificio Hornbeer, made in Denmark!
La birra ha un colore molto scuro con una bella schiuma cappuccino.
Profumi di legno, whisky torbato, cacao e leggero affumicato mi inebriano il naso, poi, quando bevo, vengo avvolto dalla sua corposità: tornano le note di legno, cioccolato e chicchi di caffè tostato. Entra molto morbida, aprendo poi ad una decisa tostatura e torbatura, arrivando, poi, a lasciare un retrogusto di cacao amaro. Completa il profilo di questa Imperial Stout un buon effetto warming.








L'evento mi ha permesso di conoscere questo celeberrimo locale immerso in una terra votata alla produzione di vino; idea, quindi, coraggiosa quella dei proprietari di puntare sulla birra di qualità e non uniformarsi allo stile locale.

Se siete in zona e siete assetati vi consiglio una sosta a Puglianello da Historia!!!!

Ci sentiamo presto

E come sempre.....


KAMPAI!!! ✌😜




















domenica 1 ottobre 2017

Revolution

THE BEER THAT BEGAN A REVOLUTION





Brewdog rivoluziona, a suo modo, il concetto di IPA, caratterizzato solitamente da luppoli inglesi da sentori erbacei e balsamici, molto sbilanciate sui sapori amari.

La Punk Ipa è forse la più famosa birra di questo birrificio, preparata utilizzando luppoli Chinook, Ahtanum, Amarillo, Cascade, Simcoe, Nelson Sauvin e malto Extra Pale. Questo mix conferisce un naso ricco di luppolo, con chiari sentori di frutta tropicale, frutta rossa, mentre al palato si scopre un sorprendente equilibrio tra l'amaro e il maltato biscottato, il finale lascia un buon amaro e una discreta astringenza, che richiama alla seconda sorsata, poi alla terza, la quarta, al secondo bicchiere..... 😎
In generale la birra è molto beverina, ma anche molto equilibrata e quindi adatta anche agli avventori non proprio inclini ai gusti amari.

Il colore è di un bel giallo dorato con schiuma persistente e leggermente spumosa.

L'abbinamento proposto da Angelo Esposito di Birra e Bollicine, nel quartiere Fuorigrotta, zona stadio S. Paolo, è con un filetto di salmone al pepe rosa: il salmone è un pesce abbastanza grasso, che viene asciugato dall'amaro della birra, invece il pepe rosa si abbina perfettamente, con il liquido magico.


Alla prossima birra

KAMPAI!!!


martedì 8 agosto 2017

Silver Hawks


"...Ali e argento

becco adunco

e muscoli d'acciaio..."
Cit. (Falchi d'argento di Lo Vecchio-De Stefani, Fonit-Cetra, 1988)



Questa è la citazione che meglio descrive la birra che come i Silver Hawks, scruta la bocca, la avvolge e al momento giusto la attacca con i suoi muscoli d'acciaio.
Visto che sono un tipo strano, ho iniziato con un aperitivo leggermente pesantino (7 ABV): ho scelto una bock tedesca, la FALKENTRUM...
Sinceramente non la conoscevo, ma mi sono fidato di Angelo e devo dire che la scelta non è stata sbagliata (poi io ho una predilezione per le bock, per cui....).
La birra presenta un colore rosso scuro, abbastanza opaco, la schiuma era abbondante, ma poco persistente.

Forse sarà stata la temperatura abbastanza fredda del servizio, forse il mio naso intorpidito, ma non ho avuto particolari sentori a primo impatto, poi col passare dei minuti sono iniziati a uscire fuori aromi di caramello, toffee, quasi di candito e leggera liquirizia.
Mentre la bevevo si sentiva la spinta decisa della birra nell'entrare in bocca, il malto che avvolge la lingua con la sua dolcezza, coccolandoti con una corposità morbida e solo nella parte iniziale spigolosa... Poi il falco apre gli artigli e colpisce con l'amaro, che persiste anche nel finale della bevuta e asciuga la bocca.



Purtroppo la mia sete ha fatto si che facessi pochissime foto, ma questo mi sembra un buon motivo per andare a provarla di persona: Angelo Esposito, il publican di Birra e Bollicine, saprà come consigliarvi e vi farà provare questa e tante altre proposte, sia alla spina che in bottiglia,
In pub, che si trova a Fuorigrotta, zona stadio è piccolo, accogliente, ben arredato ed è impregnato dello spirito di Angelo: passione!! Passione per il cibo (consiglio i piatti unici) e grandi birre!!!

A questo punto è venuto il momento di salutarci...

Alla prossima

KAMPAI!!! 🙋


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martedì 11 luglio 2017

La Legge di Murphy

Salve,

la birra di oggi l'ho trovata al Murphy's Law Birreria Artigianale a Napoli, dal mitico Antonio!!!!

La stessa birra la potete trovare anche all'omonima birreria di Bacoli, aperta da poco.

Ovviamente non nascondo che, essendo al Murphy's e visto che quando vado in birreria preferisco provare le spine, è stato quasi naturale scegliere questa birra.

La Mai Na Gioia è una lager da 5% ABV, quindi molto leggera... si scoprono sentori nasali di cereale, fiocchi d'avena e un leggero panificato.
In bocca ritorna il cereale, una morbida dolcezza che sfiora quasi il caramello... poi all'improvviso parte il tocco amaricante che equilibra la birra e prepara il finale, che pulisce molto la bocca e dona un senso astringente (un pò come quando ingoi un anello e ti viene la "secchezza delle fauci" (cit.)).

Come abbinamento io l'ho bevuta assoluta, non mangiando nulla e devo dire che non ho fatto una brutta scelta perchè non appesantisce, non stordisce e non "inquina" la bocca anche dopo la bevuta. Volendola abbinare con un cibo la vedrei bene con un pesce o comunque con un sapore particolare, in modo da pulire la bocca anche dal sapore del cibo.

Devo dire che il nome della birra è azzeccatissimo: Mai 'Na Gioia entra morbida, semplice, ti da la dolcezza del malto (e ti senti felice) e poi hai la botta amara che spegne la gioia precedente e alla fine si asciuga completamente la bocca, non lasciando alcuna sensazione persistente...

Volendo trovare una similitudine mi viene in mente Troisi con Savonarola: "Ricordati che devi morire"....


Alla prossima

ohaiòo Gozaimàss 🙋

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lunedì 5 giugno 2017

Bevuta domenicale

Salve, E’ una birra di frumento tedesca, prodotta nella zona di Ingolstadt.... BAVIERA!! 
Il colore si presenta di un bel giallo paglierino carico, schiuma bianca con grana medio/fine...



Al naso si notano sentori di frumento, frutta matura e pane. Sulle labbra ha un entrata leggermente frizzante, poi si aprono ancora sapori di frumento, zucchero caramellato e panificato, scivolando verso una leggerissima punta acida per arrivare nel finale ad un leggero amaro poco persistente. In definitiva è una birra molto bevibile, leggera, solo 5.4% ABV...






Attenzione però!! Dopo la terza/quarta penso che si faccia la fine di Burney Gumble quando vede il Rosafante.... considerando che il formato è da mezzo litro... Alla prossima...


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lunedì 29 maggio 2017

Santa Subito

Salve,

oggi vi parlo di una birra provata durante una manifestazione a Salerno, al Castello Arechi: Birra in BRocca...
La manifestazione aveva come protagonista la birra.... starete pensando: "Sai quante sagre fanno in Campania sulla birra...."; invece qui si parlava e si gustava birra artigianale (altrimenti non mi sarei nemmeno sprecato a scrivere).... Non prendetemi per snob, ma dovete PROVARE PER CREDERE....

Appunto: CREDERE.

La Birra di cui vi voglio parlare è di un birrificio di Marigliano (NA)...si chiama Okorei...
Da poco questo birrificio ha deciso di voler ergersi a Santuario, iniziando a produrre la Santa Subito.

La birra si presenta nel bicchiere di un giallo carico, quasi arancione, con schiuma abbastanza spumosa bianca con grana abbastanza fine. Al naso emergono note di frutta, leggermente resinosa,
fiori ed erbaceo...in bocca ha un entrata dolce, che conferma le note resinose nasali, si percepisce il mielato e anche sentori di frutta candita, unita ad un leggero pizzico frizzante che evita la stucchevolezza del sapore dolce... il miracolo avviene quando, nella sua scia evolutiva, la birra inizia a far uscire fuori le note amaricanti dei luppoli, che lasciano in bocca una buona persistenza...E' una birra da 9.5% ABV, ma quando si beve non si avverte il suo grado alcolico, scende liscia, leggera, scorrevole.... Questo è un altro miracolo!!! Ecco perchè questa birra viene elevata alla gloria degli altari: è una birra da struttura semplicemente complessa, capace di convertire qualunque anima vagabonda che trova, facendoli ascoltare le dolci note della santità brassicola.


PROVARE PER CREDERE!!

ohaiòo Gozaimàss 🙋


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domenica 28 maggio 2017

A tutta IPA

Salve,

in questo post voglio parlare di 2 birre.
Sono stato ad una serata di degustazione organizzata da AIS Napoli. Il tema centrale della serata era una specie di sfida: IPA vs APA. La location scelta è stata l'Hotel Renaissance Mediterraneo di Napoli, precisamente sulla terrazza al piano 11... la vista era semplicemente incantevole, ma lascio parlare la foto di fianco.......





Le birre di cui voglio parlare sono la Wave Runner del birrificio Hammer e la St. Peter's India Pale Ale.
La Wave Runner del birrificio Hammer è una IPA, da 65 IBU e 6.5% ABV.
Il colore si presenta paglierino poco velato e schiuma bianca poco persistente con bollicine fini. Al naso l'intensità è media, escono fuori note agrumate, pompelmo rosa, note erbacee e floreali. In bocca l'entrata è decisa, si confermano i sentori nasali agrumati e di pompelmo, che tendono a finire con note amaricanti abbastanza persistenti.

In generale questa IPA è abbastanza equilibrata, l'amaro dei luppoli Simcoe, Citra, Amarillo... c'è, si sente, ma viene mitigato da una leggera dolcezza che la rende estremamente bevibile anche ai non amanti del genere.





La St. Peter si presenta in formato da 50 cl, di forma insolita per i nostri tempi (infatti è prodotta secondo il metodo e lo stile delle vecchie IPA). Nel bicchiere la birra ha una schiuma quasi assente e poco persistente di colore bianco, il colore della birra è altrettanto particolare, giallo ocra quasi ambrato. Al naso si possono percepire sentori agrumati del luppolo, ma anche di "pezza bagnata" e sfumature dolci che vanno sul cracker/pane fresco.... ha una buona intensità olfattiva....
In bocca ha un entrata leggera, un corpo non eccessivamente pesante, ritorna l'agrumato, esce anche del balsamico, ma si sente di più la dolcezza data dal malto, si conclude con una certa persistenza amaricante.
E' una IPA sui generis rispetto a quelle odierne, molto più spinte, mentre questa è più bilanciata, arrivando a far uscire fuori delle note dolci, poco riscontrabili nelle moderne IPA.


Presto ci saranno altri aggiornamenti su birrifici locali....

Mata aou Ne  🙋


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mercoledì 24 maggio 2017

Cane di Guerra

Salve,

ho provato (FINALMENTE!) la Double IPA di CANEDIGUERRA.

Ho trovato questa birra su un online shop di settore (insieme a tante altre che pian piano vi farò scoprire), il prezzo è abbordabile e non eccessivo per una bottiglia artigianale (a meno che non siate abituati a comprare i cartoni di birra industriale che vedete in pubblicità a 1.50 €....allora il costo è esagerato... per voi).

Personalmente lo stile IPA mi piace, ma non in modo esagerato: non per essere snob, ma le birre e gli stile che amo sono un pochino diversi...
Lo stile India Pale Ale è uno dei più diffusi, dei più amati, anche da chi non ha nessun tipo di cultura brassicola artigianale...

Ho provato questa birra in abbinamento con una pizza, Il colore risulta di un ambrato chiaro, infatti la limpidezza è buona, come la consistenza spumosa della schiuma di colore chiaro, con bollicine a grana fine....molto fine... L'intensità olfattiva trasmette profumi resinosi, erbacei, quasi terrosi, con note di frutta matura.

L'entrata in bocca è morbida, grazie anche alla consistenza della schiuma, ma dopo qualche secondo esplode il luppolo, che conferma le note erbacee e resinose, che scivolano, poi, su sentori caramellati.
In generale è una birra dal gusto abbastanza amaro (tipico delle IPA), robusta ed equilibrata, anche nella sua evoluzione.

Dopo questa esperienza credo che comprerò altre birre di Canediguerra....

Alla prossima

Konbanwa


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martedì 16 maggio 2017

Norway mon amour

Salve,

ieri sera ho visitato un nuovo pub, lo Sturgis beerhouse a Brusciano.

Il locale l'ho scelto dato che sembrava abbastanza fornito di birre artigianali: CONFERMO!

La Tap list del giorno comprendeva 2 birre del birrificio Vesuvius Craft beer, birrificio napoletano scoperto ieri... Ho assaggiato la Lapillo, una golden Ale molto beverina, fresca e leggera, con piacevoli sentori di agrume, scorza di arancia.... e l'altra era la Magma, una strong Ale scura dai sentori di caramello e tostato, ma che mantiene una buona bevibilità e leggerezza.

Come detto, le ho assaggiate, ma visto che a me piace provare qualcosa di particolare ho optato per una birra ad alta fermentazione, molto buona...

SunturnBrew del birrificio NØGNE

E' una barley wine norvegese, la Sunturnbrew del birrificio Nogne, che viene prodotta in inverno, durante il solstizio, il giorno più buio dell'anno.... Il colore, come si nota dalla foto, è scuro, la luce non filtra, non si riesce a vedere attraverso, la schiuma è di un leggero color cappuccino e non persiste tantissimo, ma per provare questa birra non c'è bisogno degli occhi, ma del naso e della bocca...
Al naso, infatti, sentori di affumicato, di speck, di leggera torrefazione e anche crosta di pane, ma al gusto la birra esplode in tutti i suoi sapori: affumicato, tostato, note di castagna... (amici che l'hanno provata sentivano lo speck!!), poi la birra scivola e sfuma dolcemente e piacevolmente, lasciando una nota amaricante, che non persiste eccessivamente.










Nonostante la gradazione non proprio leggera, la birra non risulta troppo pesante, (anche se vi sfido a bere la bottiglia intera da 0.5 l 😵).
Il birraio ha prodotto una birra tosta, ma non troppo...
Diciamo che gli amici che l'hanno provata si sono sorpresi: alcuni sono stati colpiti positivamente da questa esperienza, altri non erano così tanto in linea con i miei gusti 😋..












A questa birra ho deciso di abbinare un bel panino...tosto...corposo... l'ANTIGIACOMO: Hamburger, bacon croccante, onion rings fritti e crema di arachidi... un apoteosi di gusto...🐷
(Dalle facce e dai commenti degli amici sembrava che anche gli altri panini fossero degni di nota...)




Antigiacomo e Sunturn
Il gusto abbastanza forte del panino, la sua corposità, si sposava molto bene con la robustezza della Sunturn... si creava il giusto connubio tra il sapore dolciastro della crema di arachidi americana e i sentori torrefatti e affumicati della birra, che ricordano i freddi paesaggi nordici...si riusciva a fare il giro del mondo con un sorso e un morso.

Voglio spendere due parole anche per il pub: Sturgis beerhouse è un locale dove si respira aria di casa, dove il proprietario ti accoglie e ti mette a tuo agio (nell'attesa si liberasse il tavolo prima di noi non ha esitato ad offrirci delle birre e degli stuzzichini e alla fine ha insistito per offrirci dell'amaro o del limoncello)...Il locale è piccolo, accogliente, forse non adattissimo a tavolate numerose...
Mi viene da fare un solo appunto: la sala superiore, più intima, necessita di una migliore aerazione, in serate calde il flusso di aria risulta abbastanza ostacolato, la presenza del condizionatore aiuta, ma non risolve del tutto il problema....

Comunque ciò non toglie che il pub meriti ancora altre visite, non fosse altro per provare sia altre birre che altre pietanze del menù...

Bhe!! A sto punto non resta che salutarci----

Mata aou Ne  🙋


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domenica 7 maggio 2017

Gourmet Homemade

Salve,

per il primo vero post del blog ho deciso di partire da lì, dove tutto è partito, dove tutto ha avuto inizio, la casa di famiglia.

Mio padre è sempre stato un appassionato di cucina e si è costruito un bel forno a legna in casa, che ogni tanto sfrutta per preparare tutto quello che si può preparare con un forno.

In particolare, questa volta ha deciso di preparare le pizze. 

Le pagnotte delle pizze sono state preparate in anticipo con il cosiddetto "criscito" (o lievito madre) ed hanno riposato 12 ore, ottenendo, così, un impasto morbido, leggero e ben lievitato, facile da digerire.

Sarà stata la riunione di famiglia, sarà stato qualche bicchiere di troppo, ma tutti ci siamo cimentati nella preparazione delle pizze ed io non mi sono tirato indietro dal farlo, anzi....

La prima pizza fatta da me è una siciliana, o meglio una margherita con aggiunta di melenzane e ricotta..........

Ad esser sinceri, la pizza risultava con una buona pasta (ma su quello non avevo dubbi), ma la ricotta era, probabilmente, troppa e copriva troppo gli altri sapori...bastava dosare un pochino meglio gli ingredienti....credo.... (mi sento molto Cannavacciuolo...😆)




La seconda pizza preparata è una "rivisatazione" dell'ortolana: in pratica ho dispiegato le ali della fantasia ed ho utilizzato un bel mucchietto di ingredienti.... siete pronti?......
Vado: Pomodoro (salsa), friarielli, peperoni, melenzane, mozzarella, salsiccia...e dulcis in fundo CAPPERI!!... perchè il cappero con il peperone è "La morte sua".... ho usato poco olio, perchè ho utilizzato molto il sugo dei peperoni, già bello intriso di olio....
Risultato? UNA BOMBA 💣...in tutti i sensi: la pizza era abbastanza pesantuccia, per via dei vari ingredienti, ma abbastanza bilanciata, forse ho utilizzato un pochino troppi friarielli e ci voleva qualche cappero in più, visto che la salsa, fatta con pomodori datterini, era un pò più dolciastra della normale pelata....

In generale non mi è andata malissimo, in quanto era la prima volta che mi cimentavo nel creare una pizza e comunque i commensali hanno apprezzato (ora non so se per gentilezza o perchè ci credevano veramente....credo più la prima ipotesi....)



Sicuramente avete notato la bottiglia dietro... poteva mai mancare un abbinamento con la pizza?
Ho scelto di provare CRUS - Sacra Birra, del Birrificio SolaRama (Val di Susa)....una Belgian Ale, di colore giallo carico, tendente all'arancio e abbastanza torbida, schiuma morbida e cremosa, a grana fine.
Al naso ci sono sentori di frutta, io ci ho sentito frutta a pasta bianca, mela, banana, del mielato.
Al palato è morbida, equilibrata, fresca, si sente la banana, il miele e anche un pò di crosta di pane. C'è da dire che era abbastanza dolce come birra, l'amaro faceva fatica ad uscire... dall'etichetta ho visto che il produttore ha aggiunto acido lattico, forse per equilibrare il dolce, che comunque esce preponderante e lascia la sensazione di unto in bocca. Non ha molta frizzantezza.
In generale è buona a chi preferisce una birra dolce, poco amara....(non vi svelo ancora le mie preferenze in fatto di birra, ma per quello che è il prezzo e la reperibilità di questa birra, mi sento di consigliarla per assaggiare le birre artigianali ed iniziare ad aprire gli occhi sulle produzioni non industriali).

Ora credo di aver scritto fin troppo, per cui penso sia venuto il momento di salutarci...

Ci vediamo al prossimo post.... ohaiòo Gozaimàss!!