martedì 31 ottobre 2017

OktoberFest a Puglianello

Non è come essere a Monaco.
E' meglio (nel nostro piccolo).
E' HISTORIA!!

Mentre tutti andavano a Eurhop a Roma, io andavo a Puglianello (BN)!!!
Non è la prima edizione dell'Oktoberfest da Historia e il successo dell'iniziativa si è palesato con il sold out delle prime due date e la richiesta (esaudita) di una terza data.

Avevo sentito parlare di Historia, ma non ci ero ancora mai stato: l'atmosfera era calda, accogliente, il personale ci ha accolto in abiti tipici bavaresi ed è stato molto gentile.

Il menù aveva un'impronta bavarese, rivisitata in chiave nostrana: piatti abbastanza robusti, smorzati qua e la da insalatine di finocchio, ma che facevano da accompagnamento a birre degne di nota (come da buona tradizione del pub).

Le spine erano tutte molto interessanti e spaziavano dalla FestBier della Franconia alla Blackhorn danese, oltre che ad altre spine italiane.



Historia, comunque, è molto fornito anche di tante scelte in bottiglia ed è autore, in collaborazione con birrificio Karma, della De Rinaldi, chiamata cosi' in onore del barone Ottaviano De Rinaldi, che visse parte della sua vita nel castello di Puglianello, in cui ha sede Historia.










Il viaggio birraio è iniziato con un aperitivo, nell'attesa di un commensale ritardatario (quale miglior modo per ingannare l'attesa 😉)...

A sinistra c'è la Lemon Ale del Birrificio Karma di Alvignano (CE), con la sua schiuma abbondante e cremosa e il colore giallo carico, una blanche a cui hanno aggiunto segale, miele e zucchero di canna; a destra la 8-12 del Birrificio Altotevere, una Pils fresca, alta bevibilità, adatta ad un aperitivo leggero e dissetante, grazie anche alle sue note speziate.



Finalmente arriva l'amico ritardatario e ci sediamo a tavola, in questa atmosfera festosa, dove i camerieri in sala vestivano i tipici abiti bavaresi e ogni tanto spuntava un suonatore di fisarmonica che dispensava anche strumenti musicali di musica popolare, alimentando il clima gioioso di festa.

La prima birra ordinata è stata la Orange Velvet del birrificio Lervig. Il birrificio norvegese ha prodotto una birra dal colore giallo paglierino abbastanza torbido, con una schiuma bianca, ma poco persistente. Al naso salgono profumi di agrume e frutta tropicale (in particolare si sente il mango aggiunto in fase di produzione), oltre ad aromi balsamici, presenta anche  sentori di lattosio; anche al palato tornano le note luppolate e balsamiche molto decise, ma la birra sfila via veloce e pulisce la bocca senza lasciare traccia, anche dopo la bevuta. Ha una struttura più corposa e morbida rispetto alle normali IPA, probabilmente per l'utilizzo del lattosio in fase di produzione.








Intanto il pranzo va avanti e tra un galletto e una polenta con tracchia, rubo un bicchiere di Lemon Ale (quella dell'antipasto) ad un amico che alza bandiera bianca, visto che doveva guidare (poverino).


Ordino un'altra birra e mi portano una Blackhorn del birrificio Hornbeer, made in Denmark!
La birra ha un colore molto scuro con una bella schiuma cappuccino.
Profumi di legno, whisky torbato, cacao e leggero affumicato mi inebriano il naso, poi, quando bevo, vengo avvolto dalla sua corposità: tornano le note di legno, cioccolato e chicchi di caffè tostato. Entra molto morbida, aprendo poi ad una decisa tostatura e torbatura, arrivando, poi, a lasciare un retrogusto di cacao amaro. Completa il profilo di questa Imperial Stout un buon effetto warming.








L'evento mi ha permesso di conoscere questo celeberrimo locale immerso in una terra votata alla produzione di vino; idea, quindi, coraggiosa quella dei proprietari di puntare sulla birra di qualità e non uniformarsi allo stile locale.

Se siete in zona e siete assetati vi consiglio una sosta a Puglianello da Historia!!!!

Ci sentiamo presto

E come sempre.....


KAMPAI!!! ✌😜




















domenica 1 ottobre 2017

Revolution

THE BEER THAT BEGAN A REVOLUTION





Brewdog rivoluziona, a suo modo, il concetto di IPA, caratterizzato solitamente da luppoli inglesi da sentori erbacei e balsamici, molto sbilanciate sui sapori amari.

La Punk Ipa è forse la più famosa birra di questo birrificio, preparata utilizzando luppoli Chinook, Ahtanum, Amarillo, Cascade, Simcoe, Nelson Sauvin e malto Extra Pale. Questo mix conferisce un naso ricco di luppolo, con chiari sentori di frutta tropicale, frutta rossa, mentre al palato si scopre un sorprendente equilibrio tra l'amaro e il maltato biscottato, il finale lascia un buon amaro e una discreta astringenza, che richiama alla seconda sorsata, poi alla terza, la quarta, al secondo bicchiere..... 😎
In generale la birra è molto beverina, ma anche molto equilibrata e quindi adatta anche agli avventori non proprio inclini ai gusti amari.

Il colore è di un bel giallo dorato con schiuma persistente e leggermente spumosa.

L'abbinamento proposto da Angelo Esposito di Birra e Bollicine, nel quartiere Fuorigrotta, zona stadio S. Paolo, è con un filetto di salmone al pepe rosa: il salmone è un pesce abbastanza grasso, che viene asciugato dall'amaro della birra, invece il pepe rosa si abbina perfettamente, con il liquido magico.


Alla prossima birra

KAMPAI!!!